Il convegno seguiva precedenti iniziative attorno alla questione animalista. Se il titolo del Convegno appariva forse eccessivamente ambizioso, in realtà i contenuti affrontati sono risultati del tutto congrui rispetto alle premesse anche se non vi era da attendersi un discorso a carattere conclusivo, bensì -come è stato sottolineato sia nell’introduzione che nel commiato da Luciano Mazzoni Benoni- semmai un discorso con toni fortemente problematici e tutto orientato ad una ricerca tutt’altro che esaurita.
Nei loro interventi infatti tutti i relatori hanno fatto riferimento a questioni aperte ed in attesa di risposte esaurienti, rispetto a domande che si pongono non solo gli studiosi ma anche moltissime persone a livello esistenziale.
Tartabini ha dapprima delineato lo scenario inerente il percorso seguito da scienze e filosofia (materialismo, comportamentismo, identità: tutti riduzionismi – così come il funzionalismo che ridurrebbe la mente ad un bit; e poi ancora verificazionismo sempre dualistico), secondo schemi che imprigionano la realtà e dei quali occorre quindi liberarsi; per poi offrire alcuni spunti sui primati, optando così piuttosto per una visione ispirata al naturalismo biologico.
De Nicola, riportando la sua esperienza di psichiatra, ha letto il tema della coscienza come via che ha spesso portato ad una devitalizzazione della dimensione vitale reale e quindi ad una ipertrofia del nostro sentire. Proponendo interrogativi in senso critico attorno a questa riflessione.
Corsini da parte sua, privilegiando il dato di realtà a partire dal versante della sofferenza degli animali, ha considerato la questione della coscienza come inganno.
La discussione seguita, con numerosi interventi, ha rilanciato l’esigenza di approfondire queste tematiche: senza preclusioni e senza esiti precostituiti. Spunti tutti raccolti da Luciano Mazzoni Benoni il quale ha sottolineato come tutti i Relatori e lui stesso siano impegnati in un progetto editoriale di più ampio respiro che -secondo una ispirazione olistica ed una ottica didattica- verrà il prossimo anno proposto al pubblico: temi quindi, quelli odierni, che verranno ripresi e rilanciati in più occasioni.